GIGIONE ECCEZIONALE
venerdì, 16 novembre 2012
GIGIONE ECCEZIONALE
Gigione è oramai un politico arrivato all’importante bivio per un avanzato posto in carriera: andare alla Camera dei Deputati oppure al Senato della Repubblica? All’interrogativo non è però possibile rispondere semplicemente così come appare scritto: tutto dipende dal numero di persone e dalla quantità di tempo che queste sono in lista di attesa. Quando i posti, secondo i calcoli del Responsabile dell’Ufficio Elettorale delle Primarie, risultano numericamente molto meno dei personaggi in carriera aspiranti e rimasti in aspettativa, una diversa collocazione istituzionale è d’obbligo. Così Gigione, dopo aver ricoperto il Seggio di Consigliere Comunale, poi quello di Assessore, poi quello di Sindaco, poi quello di Presidente della Comunità Montana (in riva al mare), poi quello di Presidente dell’assemblea degli Alvei delle acque dolci, poi quello di Presidente dell’Unione per l’incenerimento dei rifiuti urbani, poi quello di Presidente del trattamento degli scarti industriali, poi quello di Presidente della gestione della discarica sopracomunale, poi quello di Presidente della società per la promozione dello sfruttamento del Sole e poi quello di Presidente delle energie simpatizzanti del Vento, è candidato nella ”Lista del Progresso Compatibile” nelle votazioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Sono tanti i posti, da tutti considerati inutili oltreché dannosi, ma da tutti difesi e mantenuti, significativamente soprannominati: ”Il cimitero degli elefanti”. Poi, a Dio piacendo… In tutti i precedenti ”posti” Eccezionale Gigione non ha fatto un tubo: ha ‘’semplicemente” firmato un’infinità di Delibere; Delibere preparate dal Responsabile Direzione Tecnica Dipartimento Riciclo Perenne, Professore di grande competenza e affidabilità, naturalmente d’area ‘’sicura”, quella della maggioranza, maggioranza straordinariamente ”trasversale” seppur dai propositi diversi e contrastanti, ma eccezionalmente concordi per i Commissari della Principessa Europa. Nell’Era tecnocratica sono irrimediabilmente autoesclusi, naturalmente, gli insignificanti pochi miseri miscredenti, sempre sbraitanti e arrabbiati, ultimi testimoni rappresentanti gli umani, testarda minoranza sempre all’opposizione. (Ricordo da un racconto di Tirella).
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