SLANCIO

 

martedì, 1 maggio 2012

SLANCIO

 

 Fondata a Parigi la Seconda Internazionale, in quasi tutti i paesi si costituirono partiti o gruppi operai. La lotta di rivendicazione più importante era, in tutto il mondo, quello della giornata lavorativa. I padroni, abituati a sfruttare i lavoratori con lunghissimi orari inumani, per il maggior profitto possibile, resistevano accanitamente, con l’aiuto dei governi e delle forze armate, contro la richiesta delle otto ore. A Chicago, nel primo maggio 1886, una manifestazione di lavoratori fu sciolta a fucilate, una bomba esplosa e otto operai innocenti furono impiccati. Fu deciso perciò che ogni anno, per ricordare quel martirio e per riaffermare le otto ore, la classe operaia di tutto il mondo organizzasse una manifestazione. Il Primo Maggio 1890 avviene la prima manifestazione. In Italia il fascismo soppresse la giornata del Primo Maggio. Anche dopo la Liberazione il Primo Maggio è stato ancora insanguinato: una volta dai banditi di Giuliano e una seconda volta dagli agrari a Celano con due braccianti uccisi e dodici feriti. La storia del Primo Maggio è scandita da lavoratori assassinati. Oggi il sistema mercato capitalistico corrompe; la festività viene elusa e sabotata; i lavoratori sono ridotti alla disperazione; anche la manifestazione rischia la soppressione se perdesse ancora il significato con l’originario slancio.

 

R I V I V E       P E R       L E       N O S T R E       M A N I

 

La materia

 

rubata all’utilità dell’armonia

 

dal suo essere nel voler essere

 

con altre materie nell’ambiente naturale

 

appare alla superficie

 

per un’arte che il silenzio-chiasso

 

del tempo secco o piovoso,

 

ventoso, assolato o nuvoloso

 

vede la montagna, la ghiaia, la sabbia,

 

la terra, l’albero, l’acqua,

 

gli animali, l’uomo e la donna.

 

L’uomo e la donna:

 

materie e spiritualità,

 

istinti e sentimenti,

 

cervelli e pensieri;

 

intelligenze da decenni costruite

 

nelle esperienze tramandate

 

ricercate, scoperte e studiate

 

costruiscono facendo rivivere.

 

Ed ecco il lavoro

 

l’arte più valida

 

dal potente sfruttata

 

nel dare ricchezza solo alla ricchezza

 

nel dare fatica e alienazione

 

e morte per sopravvivere

 

all’uomo e alla donna poveri

 

semplici artisti inconsapevoli.

 

Non è forse arte

 

arte sfruttata viva

 

quando il minatore estrae,

 

il siderurgico cola,

 

il metallurgico modella,

 

il metalmeccanico costruisce?

 

E muove, ferma, riparte.

 

L’artista genio

 

dal blocco di marmo

 

con scalpello e mazzolo

 

liberò un angelo!

 

-Renzo    Mazzetti-

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