FELICITA’
martedì, 3 aprile 2012
FELICITA’
La educazione più perfetta contribuisce a sviluppare
l’intelligenza in tutti gli uomini e ad accrescerne la dignità da essi ricevuta
dalla natura. La nostra educazione attuale ha raggiunto questo scopo e sarà
ancora in grado di raggiungerlo? No, poiché il predominio dell’ineguaglianza
necessita di schiavi e quindi non si preoccupa di mantenere i poveri lontani
dall’ignoranza. L’uomo, felice per l’uso della ragione, può soltanto essere
riconoscente per le moltissime buone azioni della natura, da essa diffuse
attorno a sé. Quest’elevatezza è stata veramente raggiunta dalla religione in
tutti i popoli? No, poiché la religione esclude dall’immaginaria beatitudine
celeste e condanna tutti coloro che non appartengono alla sua setta o ad una
setta vicina a lei, e pone tra loro odio e persecuzione; poiché essa non aiuta
i poveri e i miseri, non protegge le vedove e gli orfani, perciò gli indigenti
guardano verso il cielo e, considerando la terra su cui vivono, devono
imprecare contro la loro miserevole esistenza, mentre i loro ben nutriti preti
e coloro che campano in sovrabbondanza sono servi del vitello d’oro, non del
popolo, e quindi insegnano soltanto l’ingiustizia. L’organizzazione politica e
sociale è la più soddisfacente, in quanto essa, con una fratellanza generale,
vuol trasformare l’umanità in un’unica famiglia, sì che ogni membro è collegato
al tutto per mezzo di un’associazione generale, con piena uguaglianza dei
diritti e dei doveri e attraverso una costituzione, che garantisce al tutto e a
ciascun singolo i pieni diritti e l’esistenza nell’appagamento di tutti i suoi
bisogni. Il principio base è unico per la proprietà comunitaria, e tutta la
terra diventa un singolo dominio (proprietà) comune, usato e sfruttato a
vantaggio di tutti. L’allevamento del bestiame è comune, per ottenere le
migliori razze e il miglior accrescimento possibile. L’industria è pure comune.
Ogni essere vivente è impegnato in un lavoro moderato in grosse aziende comuni
o nella coltura dei campi e occupato nella cura del bestiame. Infatti, mediante
la regolata distribuzione del lavoro, questo diventa facile per tutti, e quindi
la produzione dei beni dell’agricoltura (e così di quelli dell’industria), con
l’accrescimento senza limiti di macchine di ogni tipo, può venir decuplicata,
sicché il singolo e la collettività siano ben nutriti, ben vestiti, alloggiati
bene e in modo sano e ogni abitazione sia arredata con comodità e leggiadria.
La vita familiare è sacra e ciascuno può sposarsi e si sposerà, perché la
formazione d’una famiglia è garantita e la sua esistenza è assicurata.
L’amministrazione dello Stato è costituita da una rappresentanza scelta fra
tutti i cittadini da alcune migliaia di membri, e tutte le regioni, tutte le
province e i comuni si rappresentano di nuovo in se stessi per mantenere
l’ordine, per operare miglioramenti di ogni genere, per allontanare dalla
società ogni miseria, ogni sofferenza, ogni male, per impedire delitti e
comporre liti. E’ soprattutto loro compito ordinare il lavoro e l’occupazione
di tutti con i comitati necessari per ciascun ramo di attività, con un
cosiddetto comitato di maestri, e con l’economia per ogni ramo e, data una
certa quantità di lavoro e di misurazione, di eseguire la giusta divisione dei
prodotti e di soddisfare tutti i bisogni. I bisogni sono materiali e
spirituali; perciò l’organizzazione deve in primo luogo preoccuparsi per le
cose necessarie, poi per le cose utili e per le cose belle, con una buona
istruzione e con interesse per la vita spirituale. La volontà del singolo è
sottomessa alla volontà del tutto; la volontà della nazione è subordinata alla
volontà divina. Così una volontà muove il mondo. Così nella comunità l’uomo
rinascerà a uomo, e la comunità sarà la madre di tutti. La beatitudine di tutti
farà sì che tutte le forze appartenenti alla natura umana, talenti e impulsi,
si potranno esercitare, sviluppare e nei limiti della natura soddisfare, in
modo armonico e in rapporti concordi, e così l’intera terra si trasformerà in
un nuovo paradiso. (Meditazione su: Che cos’è un comunista?-1844- attribuito a
Christian Albrecht).
[PROFITTO]
Masse di operai
addensate nelle fabbriche
ricevono una organizzazione militare.
Come soldati semplici dell’industria
vengono sottoposti alla sorveglianza
di una completa gerarchia di ufficiali e sottufficiali.
Non sono soltanto gli schiavi del capitale
sono tutti i giorni e a tutte le ore
gli schiavi della macchina, del sorvegliante
e soprattutto del singolo padrone.
Questo dispotismo è tanto più misero,
odioso, esasperante,
quanto più proclama apertamente il profitto
come suo scopo finale.
-Karl Marx-Friedrich Engels-
(Capitalisti e operai)
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-3 luglio 2010- ]
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