GIOCONDO

MERCOLEDÌ, 14 DICEMBRE 2011

GIOCONDO

C’era un re che credeva di essere bello. Aveva uno specchio e sempre gli diceva: specchio mio bello giocondo dimmi chi c’è più bello di me al mondo. Sua moglie per un po’ lo lasciò dire, poi, non sopportando più di avere un marito tanto vanesio, sentendolo ripetere quei versi, disse: ma zittisciti un po’, re, che pur ci sarà chi è più bello di te. Il re scattò in piedi e disse: ti do tempo tre giorni, o mi dici chi è più bello di me, o ti faccio tagliar la testa. Una vecchia si presentò alla regina e le disse che più bello del re c’è il figlio dell’imperatore di Francia. La regina lo riferì subito al re il quale si recò in Francia. L’imperatore lo condusse nella stanza dove il figlio dormiva. Appena il re vede la sua splendente bellezza cadde in terra svenuto. Non riuscì più a riprendersi per il grande dispiacere, per la sua illusione perduta e per l’impressione avuta da tanta bellezza che morì. (Sintesi estrema de: Il re vanesio fiaba trascritta da Italo Calvino).

 Giulio, che sei il più caro di tutti i miei amici,
se la parola data, se i vecchi giuramenti hanno un valore,
i sessant’anni ti sono ormai vicini,
i giorni che ti restano da vivere non sono molti.
Fai male a rimandare ciò che forse un giorno
ti vedrai negare: solo il tuo passato ti appartiene.
Ti aspetta una catena di dolori e di fatiche.
Sono fugaci tutte le gioie, non restano con te.
Afferrale, le gioie, con le mani, con tutte e due:
e anche così strette spesso dal cuore possono cadere.
Credimi, il saggio non dice : ” Vivrò! ”.
Vivere domani è tardi: devi vivere oggi.
-Marco  Valerio  Marziale- 


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