USURA

 

mercoledì, 19 ottobre 2011

USURA

 

Una valanga di denunce piombò sopra coloro che accrescevano il loro patrimonio con l’usura, contro la legge di Cesare dittatore con la quale si stabiliva la misura del credito e del possesso fondiario entro i confini dell’Italia, legge da tempo caduta in disuso, perché al pubblico interesse si anteponeva l’interesse privato. Questo antico flagello dell’usura era stato frequentissima causa di sedizioni anche da parte degli antichi, quando ancora i costumi erano meno corrotti. Per la prima volta, infatti, fu sancito nella legge delle dodici tavole che nessuno richiedesse un interesse superiore all’uno per cento, mentre prima questo oscillava a seconda della cupidigia dei ricchi; più tardi, dietro richiesta dei tribuni l’interesse fu ridotto al mezzo per cento, finché si giunse a vietare ogni concessione di prestiti. Con molti decreti della plebe si cercò di porre riparo alle frodi, che con mirabili artifici ripullulavano tante volte quante erano state represse. Quando poi il pretore Gracco, a cui era toccato giudicare in questo processo contro l’usura, colpito dalla moltitudine di coloro che erano coinvolti dall’accusa, ne riferì al Senato, i senatori sgomenti, poiché nessuno di essi era immune da quel fallo, chiesero perdono a Tiberio. Col consenso di lui furono concessi diciotto mesi, perché ciascuno di essi potesse regolare secondo le disposizioni di legge la situazione finanziaria del suo patrimonio. (meditazione su: Annali, libro VI, capitolo XVI, Tacito).

 

F R O D E

 

La frode, ond’ ogne coscienza è morsa,

 

può l’omo usare in colui che ‘n lui fida

 

e in quel che fidanza non imborsa.

 

Questo modo di retro par ch’incida

 

pur lo vinco d’amor che fa natura;

 

onde nel cerchio secondo s’annida

 

ipocresia, lusinghe e chi affattura,

 

falsità, ladroneccio e simonia,

 

ruffian, baratti, e simile lordura.

 

Per l’altro modo quell’amor s’oblia

 

che fa natura, e quel ch’è poi aggiunto,

 

di che la fede spezial si cria;

 

omde nel cerchio minore, ov’è ‘l punto

 

de l’universo in su che Dite siede,

 

qualunque trade in etterno è consunto.

 

-Dante-

 

(Inferno, i frodolenti)

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