FRONDA
SABATO, 29 OTTOBRE 2011
FRONDA
Il re, Luigi XIV, sedendo nel suo letto di giustizia, affida
la educazione propria e la reggenza dello Stato alla regina sua madre, con la
cooperazione del fratello del defunto re, e degli altri principi, duchi e pari
del regno. Quale volontà poteva avere il piccolo Luigi XIV, che non aveva
ancora cinque anni? L’atto di Anna d’Austria fu quindi un vero colpo di stato
che metteva il regno in balia della reggente spagnola. Artefice del raggiro era
stato il prete Giulio Mazzarino, ufficiale dell’esercito pontificio, poi,
entrato nell’ordine ecclesiastico, si dedicò alla diplomazia e divenne
cardinale; Richelieu lo aveva lasciato come consigliere di fiducia a Luigi
XIII. Le condizioni finanziarie dello Stato erano disastrose e le spese
superavano di molto le entrate. La Francia impegnata nell’ultima fase della
rovinosa Guerra dei Trent’anni doveva mantenere anche gli eserciti degli
alleati. Giulio Mazzarino aumentò le tasse sulla ricca borghesia. Si formò un
fronte antimazzariniano che prese il nome di Fronda. Alla testa della Fronda
era il Parlamento, dove vi erano molti rappresentanti della borghesia ricca e
una parte del clero che alimentarono una forte opposizione. Dopo vari
drammatici e sanguinosi avvenimenti il potere assoluto della monarchia arrivò
fino alla Rivoluzione francese. (La storica Fronda era una ben altra cosa al
confronto della onorevole foglia secca di oggi).
A L B E R O
Rumore di foglie
secche
cadute dall’albero
ormai spoglio.
Nudo
al freddo inverno
le sue radici
nasconde nella terra.
Come morto
non sente
né vento né gelo
né le leggere zampe
di un passerotto
che cerca il fogliame verde.
-Renzo Mazzetti-
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