FILOSOFARE
venerdì, 14 ottobre 2011
FILOSOFARE
L’essenza del filosofare non sta tanto nella contemplazione
di un mondo assoluto intelligibile, quanto piuttosto nella delineazione di un
orientamento di vita, nella elaborazione dei criteri direttivi dell’indagine e
del comportamento. Non c’è uomo, in effetti, che non si regoli secondo certe
norme, che non educhi i suoi figli secondo certe convinzioni, che vivendo in
mezzo a eventi storici sociali e naturali non abbia una sua concezione,
qualunque sia, riguardo ad essi. Non c’è manifestazione di attività
intellettuale, per quanto modesta, che non abbia implicita, al suo fondo, una
concezione del mondo e della vita. Esiste anche una filosofia spontanea che è
contenuta nel linguaggio, nel modo di esprimersi di ciascuno di noi, in quel
complesso di opinioni, di massime, di proverbi, di giudizi e pregiudizi che si
chiama senso comune. Non c’è quindi una soluzione di continuità, una frattura
totale tra il senso comune, che Antonio Gramsci chiama il folklore della filosofia
e la filosofia propriamente detta. A differenza però della filosofia che almeno
tendenzialmente è coerenza, criticità, sapere riflesso, il senso comune si
presenta come un insieme disgregato, disorganico di modi di vedere e di
operare, in cui si depositano e si accumulano tenaci tradizionalismi, in cui
sono presenti elementi di fideismo religioso ed elementi provenienti dalla più
elementare esperienza sensibile. A questo punto delle mie meditazioni desidero
riportare una domanda decisiva che pone Antonio Gramsci: ” E’ preferibile
pensare senza avere consapevolezza critica, in modo disgregato e occasionale,
cioè partecipare ad una concezione del mondo imposta meccanicamente
dall’ambiente esterno e cioè da uno dei tanti gruppi sociali nei quali ognuno è
automaticamente coinvolto fin dalla sua entrata nel mondo cosciente, oppure è
preferibile elaborare la propria concezione del mondo consapevolmente e
criticamente e quindi, in connessione con tale lavoro del proprio cervello,
scegliere la propria sfera di attività, partecipare attivamente alla produzione
della storia del mondo, essere guida a se stessi e non già accettare
supinamente dall’esterno l’impronta della propria personalità? ”.
B I A N C O V E R D E R O S S O
Alle Croci fiesolane
il Sole pareva la Luna
come lampada tonda accesa
di bianco colore veleggiante.
Seguendo la dolce chioma rossa
nella strada tortuosa mugellana
folta di boscaglia verde intensa
ripenso all’amore mia speranza.
E quella lampada tonda bianca
imita l’Alba e il Tramonto
tra le colline e la montagna
giocando a nascondino nel plumbeo cielo.
Giungendo a Sieci
la perdo alla mia vista
ma la sua luce ombreggia
proietta nell’iride il biancoverderossso
fa vessillo al mio sentimento.
-Renzo Mazzetti-
(13 ottobre 2000)
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