ARZILLO

 

sabato, 15 ottobre 2011

ARZILLO

 

A te sembra di essere un uomo libero e nello stesso tempo convitato del re; lui pensa che tu sia in balia degli aromi della cucina… e non congettura mala: chi infatti è tanto nudo da sopportare costui per due volte, pur che abbia avuto in sorte da bambino oro etrusco, oppure solamente striscia intrecciata ed insegna fatte con povero cuoio? è la speranza di cenare bene che vi inganna. Ecco, ecco ci farà dare una lepre mezzo mangiata e qualcosa dei posteriori del cinghiale! ecco, ecco al nostro tavolo verrà un pollastrino! cosicché con il pane pronto ad essere mangiato ed intatto e… ben impugnato, voi ve ne state in silenzio! ragiona bene colui che ti tratta in questo modo: se tu sei in grado di sopportare ogni cosa, lo devi pur anche! una volta o l’altra offrirai la testa rasata perché te la bastoni, né temerai di sopportare duri colpi di frusta… tu degno di questo banchetto e di un tale ”amico”! (meditazione sulla quinta satira, parte, Decimo Giunio Giovenale).

 

P R E T O R E    E    G I U D I C I

 

Tremate, o popoli,

 

a tale esempio!

 

Questo è di Temide

 

l’augusto tempio;

 

diva terribile,

 

inesorabile

 

che in lance pondera

 

l’umano oprar.

 

Il giusto libera,

 

protegge e vendica;

 

ma sempre il fulmine

 

sovra il colpevole

 

giugne a scagliar.

 

-Giovanni Gherardini-

 

(frammento da La gazza ladra)

 

 

 

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