VIAGGIO

 

MARTEDÌ, 28 GIUGNO 2011

VIAGGIO

 

  Finalmente arrivammo anche a Napoli, qualche ora dopo la mezzanotte, e vi trovammo ancora tanta gente per le vie, quanta in un’altra città non se ne trova forse a mezzogiorno. Qui ho già ritrovato tutti i nostri amici in ottima salute, e tutti hanno avuto gran piacere di sentire lo stesso di Lei. Abito in casa di Hackert. L’altro ieri sono stato col cavaliere Hamilton a Posillipo, nella sua villa. Non è possibile davvero vedere a questo mondo cosa più splendida. Dopo pranzo, una dozzina di ragazzi si buttarono in mare: spettacolo bellissimo, coi molti gruppi e le varie posizioni che assumevano giuocando fra loro. Il cavaliere li paga apposta, per procurarsi questo svago tutti i pomeriggi. Il cavaliere Hamilton mi piace straordinariamente; ho avuto parecchie conversazioni con lui, sia in casa sua che durante qualche trottata in riva al mare. Mi ha fatto anche gran piacere di aver imparato parecchie cose interessanti da questo valentuomo. E spero di impararne ancora. Mi scriva il nome degli altri suoi amici di qui, affinché li possa anche conoscere personalmente e salutare in suo nome. Fra breve riceverà parecchie notizie di Napoli. Saluti agli amici tutti, in particolare ad Angelica e a Reiffenstein.

 

P.S. – Qui a Napoli trovo che fa molto più caldo che a Roma, ma con la differenza che l’aria qui è più salubre e che vi soffia anche un costante vento fresco. Però il sole ha maggior forza; i primi giorni mi riusciva quasi insopportabile. Son vissuto esclusivamente di acqua gelata. (meditazione su: Viaggio in Italia; Napoli, luglio 1787 -J. W. Goethe-).

 

NATURA

 

Natura!

 

Noi siamo da essa circondati e avvinti,

 

senza poter da essa uscire e senza poter entrare

 

in essa più profondamente.

 

Non invitati e non avvertiti,

 

essa ci prende nel giro della sua danza

 

e ci attrae nel vortice,

 

finché, stanchi, cadiamo nelle sue braccia.

 

Essa crea eternamente nuove forze:

 

ciò ch’è ora non era ancora, ciò che era non torna;

 

tutto è nuovo, e nondimeno è sempre antico.

 

Noi viviamo nel mezzo di essa, e le siamo estranei.

 

Essa parla incessantemente con noi, e non ci palesa il suo segreto.

 

Noi operiamo costantemente su di essa,

 

e tuttavia non abbiamo su di essa nessun potere.

 

Pare che la natura tutto abbia indirizzato verso l’individualità,

 

eppure non sa che farsene degl’individui.

 

Artista incomparabile,

 

senza apparenza di sforzo

 

passa dalle opere più grandi alle minuzie più esatte.

 

È intera, e nondimeno è sempre incompiuta.

 

Non conosce passato e futuro;

 

il presente è la sua eternità.

 

-Johann Wolfgang Goethe-

 

 

 

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