ELLERA BIS

venerdì, 27 agosto 2010

ELLERA BIS

Fermo! Non mettere in bocca quelle cose, buttale! Grida la nonna. Il bimbo la guarda con espressione stupita. Allora… prima di mettere in bocca… prima di mangiare qualsiasi cosa… qualsiasi cosa… devi sempre… sempre!!! chiedere il permesso. Quelli sono i frutti dell’Edera, guardali bene, ricordati che sono velenosi, capito? Il bimbo risponde di sì con il cenno della testa. Oh! Povero albero, ha tutto il tronco attorcigliato dalle appendici ed è ricoperto dalle foglie dell’Edera fino alla punta; ridotto in quelle condizioni respira a fatica, mi fa proprio pena, rischia di seccare e perire! Liberiamolo! La nonna prende da terra una appendice, la tende al bimbo che la taglia con il suo temperino poi, con forza tira giù fino a quando ne strappa un bel pezzo, così, ripete l’operazione fino a quando tutte le appendici, dalle grandi alle più piccole, sono tagliate o sbarbate. Ancora un bel po’ di tronco è ricoperto dalle foglie estranee rimaste che seccheranno, però l’albero è salvato. Aiutami a fare una fascina - dice la nonna al bimbo – e raccolgono i tralci di Edera. Poi, a casa, staccheremo ad una ad una, tutte le foglie e preparerò un decotto da mettere sul ginocchio che mi fa tanto male.

ALBERI
In gergo
la gente chiama foglie
le orecchie
come se avvertisse che
gli alberi conoscono la musica
ma la lingua verde degli alberi
è un ben più antico gergo
chi può sapere ciò che essi dicono
quando parlano degli uomini.
Gli alberi parlano albero come i fanciulli parlano fanciullo.
Quando un figlio
di donna e d’uomo
rivolge la parola ad un albero
l’albero risponde
il fanciullo capisce.
In seguito
il fanciullo parla arboricoltura
coi maestri e i genitori
non comprende più la voce degli alberi
non capisce più
il loro canto nel vento
tuttavia
talvolta una bambina
lancia un grido di disperazione
in una piazza
di cemento armato
di erba smorta
e di terra infangata
…oh …è
la tristezza d’esser abbandonata
che mi fa gridare aiuto
o il timore che voi mi dimentichiate
alberi della mia giovinezza
giovinezza per davvero.
Nell’oasi del ricordo
sgorga una fonte
è per farmi piangere
ero così felice tra la folla
la folla verde della foresta
con la paura di perdermi
e il timore di ritrovarmi.
Non dimenticate la vostra amichetta
alberi della mia foresta.
- Jacques Prévert - 


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