M I T R A
mercoledì, 26 agosto 2009
M I T R A
” Gli Utopiani hanno chiese bellissime, per struttura e dimensioni; essendocene poche, le hanno costruite assai spaziose, per poter accogliere molta gente. Tuttavia sono un po’ buie, non per mancanza degli architetti, bensì per il volere dei sacerdoti, i quali ritengono che troppa luce distragga i fedeli, quando invece una sorta di penombra li aiuta a raccogliere i propri pensieri e rafforza il sentimento religioso. Dato che diverse sono le religioni presenti nel paese, ma unico è il fine di tutte, e cioè venerare la divinità, nelle chiese di Utopia non si vede e non si ascolta cosa che non si adatti a tutte le religioni. Ogni setta celebra i propri riti nelle case private e tutti i riti pubblici sono impostati in maniera tale da non togliere valore alle cerimonie private. In base allo stesso principio, in nessuna chiesa si trovano immagini della divinità. Allo stesso modo, per chiamare Dio, utilizzano esclusivamente il nome Mitra, termine usato da tutti per designare l’ essere supremo, chiunque esso sia, e similmente pronunciato solamente nelle preghiere che si adattano a tutte le fedi religiose, senza offesa per nessuna. La maggior parte degli Utopiani crede che contemplare la natura equivalga a pregare Dio; vi sono però quelli che, a ciò indotti dalla religione, trascurano gli studi, si disinteressano delle scienze, preferendo guadagnarsi la felicità eterna con il duro lavoro. Alcuni di loro si prendono cura dei malati, altri riparano le strade, puliscono i fiumi, ricostruiscono i ponti, zappano la terra, tagliano e potano gli alberi, trasportano la legna e il raccolto in città, lavorando sodo come schiavi, non solo per lo Stato, ma anche per i privati. Svolgono volentieri e di buona lena tutti quei lavori che normalmente gli altri tendono a evitare e, in questo modo, sono sempre impegnati in qualche faccenda, consentendo agli altri di riposare, senza però esaltare se stessi o schernire alcuno. Più si prodigano nel servire, più sono onorati da tutti e tenuti nella massima considerazione.” ( Lo scritto si trova in ” Utopia “ di Thomas More )
Dopo oltre cinquecento anni ” Utopia “ fa riflettere che ancora oggi non si è progredito sulla strada dell’ umanizzazione della società.
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