EMIGRATI ITALIANI (Gli orrori del capitalismo)

 

domenica, 23 agosto 2009
EMIGRATI ITALIANI (Gli orrori del capitalismo)





Sacco e Vanzetti


EMIGRATI ITALIANI (Gli orrori del capitalismo)

Un assassinio fu il motivo per una nuova persecuzione contro gli emigrati e la classe operaia. Duemila anarchici e socialisti furono arrestati in una sola notte. Fra questi i due lavoratori italiani Sacco e Vanzetti. Bartolomeo Vanzetti, nativo di Cuneo, era emigrato a 20 anni e aveva trascinato una vita randagia adattandosi ai più diversi mestieri. Non molto dissimile era stato il destino di Nicola Sacco, pugliese. Nessun indizio li accusava e tutti i capi di accusa, quasi tutti poliziotti, non seppero fornire una sola prova seria. Ma i grandi trusts e la borghesia volevano la loro condanna. Il motivo era implicito nelle parole stesse del Presidente del Tribunale: ” Ciò che prova la responsabilità di Sacco e Vanzetti non è l’insieme delle testimonianze dei fatti precisi, ma è il loro passato “. Più esplicito ancora è il pubblico   accusatore: ” Se anche non fossero colpevoli di assassinio, sono colpevoli di socialismo “.  Sacco e Vanzetti, innocenti, furono condannati alla sedia elettrica. Grandi scrittori come Rolland, Shaw, scienziati come  Einstein firmarono appelli di clemenza. Tutto inutile.  Il  22 agosto 1927  i due lavoratori italiani salivano sulla sedia elettrica. L’ esecuzione si inseriva nel clima di intolleranza e di razzismo nei confronti degli immigrati, a quel tempo assai diffuso negli Stati Uniti. La loro morte scosse le coscienze e divise il Paese.  Sacco  e  Vanzetti sono considerati un simbolo dell’ opposizione alla pena di morte. Furono completamente riabilitati nel 1977 dal Governatore del Massachusetts.

V O R R E I     V E D E R E
Nell’ umanità vorrei vedere
nuovi occhi e nuovi sorrisi
e respirare un’ aria diversa,
che nell’ allargare i polmoni
ingigantisse anche i cuori.
Vorrei sentire,
nelle strette di mano,
il sentimento che tutti accomuna
trasmettersi dall’ uno all’ altro braccio
fino a toccare il cuore
e dal cuore scaturire,
come soffici sinfonie,
in parole d’ amore. 
Renzo Mazzetti



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