DISORDINE

 LUNEDI', 10 AGOSTO 2009

DISORDINE 

La democrazia e la libertà non vivono senza la partecipazione attiva del popolo alla vita socio-culturale-politica della collettività. Quando i politici di professione pensano che non si possa più odiare l’ignoranza, il servilismo, l’ingiustizia, che i problemi di oggi non siano né di destra né di sinistra,  la società regredisce,  il popolo non è libero e vive nella metafora della vita. Quando il potente di turno opera per l’interesse suo personale e la casta, plagia con gli strumenti dell’informazione, il cittadino-schiavo diventa un imitatore e si riconosce  ammirando addirittura il potente. Ci può salvare il moto di orgoglio della cultura nel ruolo della informazione, della sua rigorosa, onesta, autonomia  perché  si  espanda  lo spirito critico. Desidero ricordare la splendida canzone di P.  Pietrangeli… “ Voi gente per bene che pace cercate, la pace per fare quello che volete… “. Coloro che si definiscono  “ di sinistra “ percepiranno un piccolo brivido lungo la schiena? Spero tanto di sì,  perché la speranza di cambiare questa sporca società, non sarà del tutto perduta.

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