IL MONDO CAPOVOLTO
domenica, 18 marzo 2018
IL MONDO CAPOVOLTO
L’uomo, che nella realtà fantastica del Cielo, dove aveva creato un superuomo, non trovò che il riflesso di se stesso, non sarà più disposto ad accontentarsi soltanto dell’immagine di sé, soltanto della negazione dell’uomo, là dove cerca e deve cercare la sua vera realtà. Il fondamento della critica irreligiosa è questo: è l’uomo che fa la religione, e non la religione che fa l’uomo. E precisamente: la religione è la coscienza di sé e la consapevolezza del proprio valore dell’uomo, il quale o non ha ancora acquistato la propria autonomia o l’ha già perduta. Ma l’uomo non è un essere astratto che vaga fuori del mondo. L’uomo non è altro che il mondo dell’uomo, lo Stato, la società. Questo Stato, questa società producono la religione, che è una conoscenza capovolta del mondo, appunto perché essi costituiscono un mondo capovolto. La religione è la teoria generale di questo mondo, il suo compendio enciclopedico, la sia logica in forma popolare, il suo point-d’honneur spiritualistico, il suo entusiasmo, la sua sanzione morale, il suo solenne completamento, il fondamento generale della sua consolazione e giustificazione. Essa è la realizzazione fantastica dell’essere umano, poiché l’essere umano non possiede una vera realtà. La lotta contro la religione è quindi, indirettamente, la lotta contro quel mondo la cui quintessenza spirituale è la religione. La miseria religiosa è, da un lato, l’espressione della miseria effettiva e, dall’altro, la protesta contro questa miseria effettiva. La religione è il gemito della creatura oppressa, l’animo di un mondo senza cuore, così com’è lo spirito d’una condizione di vita priva di spiritualità. Essa è l’oppio per il popolo. Albertino smette di leggere e gira lo sguardo su tutta la classe come sollecitasse interventi. Difatti si alza Fabrizia: Allora la famosa frase che la religione è l’oppio dei popoli non è di Marx? E’ vero risponde Albertino. Altre braccia chiedono di intervenire. Albertino guarda l’orologio e dice che è troppo tardi. Per compito a casa: dagli “Annali franco-tedeschi” (agosto 1843 – gennaio 1844) Introduzione alla “Critica della filosofia del diritto di Hegel”. Compagne e compagni, buonanotte! (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).
La si può immaginare
come sogno fantastico invocare
quando ogni volontà d'avvenire
non è scoperta
né voluta
né combattuta
né perseguita
in quell'epica scommessa
che è la vita,
dove la cultura, l'intelletto,
l'amore, il dolore, la lotta,
la speranza, la fratellanza
diventano duri cimenti
di menti e corpi
nello sforzo d'essere umani.
L'eroina non è fata né mago
ma semplice orrido suicidio
e non vale la pena
darsi sogno in quell'angoscia
perché nell'artificiale l'umano scompare
e il loro sporco mondo s'ingrassa
ingollando sporca carta moneta.
Aspettiamo l'altra morte naturale
a compimento di vita veramente vissuta
quale esperienza umana
nell'ultima emozione terrena.
-Renzo Mazzetti-
(Verso levante, poesie del mio autunno caldo, 2009)
Vedi: FORZA POESIA (24 Febbraio 2018)
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