QUADRO TOSCANO

martedì, 11 luglio 2017

QUADRO TOSCANO

Quando Lenin fu morto un soldato della guardia funebre (così raccontano) disse ai suoi compagni: Non volevo crederlo. Sono entrato dov’era disteso e gli ho gridato all’orecchio “Ilic, arrivano gli sfruttatori!” Non s’è mosso. Ora so che è morto. Se un uomo buono se ne vuole andare con che cosa lo si può trattenere? Ditegli a che cosa egli è necessario. Questo lo tratterrà. Che cosa poteva trattenere Lenin? Il soldato pensava: se sente che gli sfruttatori arrivano può essere malato eppure si alzerà. Forse verrà sulle stampelle, forse si farà portare ma si alzerà e verrà per lottare contro gli sfruttatori. Perché il soldato sapeva che Lenin tutta la sua vita aveva lottato contro gli sfruttatori. E quando il soldato ebbe dato una mano a conquistare il Palazzo d’Inverno e voleva tornarsene a casa perché là già stavano dividendosi i campi dei latifondisti, Lenin allora gli aveva detto: Rimani ancora! Ci sono ancora sfruttatori. E finché esiste sfruttamento bisogna fargli la guerra. E finché esisti tu bisogna che sia tu a fargli la guerra. I deboli non combattono. Quelli più forti lottano forse per un’ora. Quelli ancora più forti lottano molti anni. Ma quelli fortissimi lottano per tutta la vita. Costoro sono indispensabili (lode del rivoluzionario) quando l’oppressione cresce si scoraggiano molti ma il suo coraggio cresce. Organizza la sua lotta per il soldo del salario, per l’acqua del tè e per il potere nello Stato. Chiede alla proprietà: di dove vieni? Chiede alle opinioni: a chi servite? Dove si è taciuto sempre egli parlerà. Dove regna oppressione e si discorre di destino egli farà i nomi. La gattina s’interrompe su Brecht, chiude “Miao!”, s’avvicina ai croccantini. La lucertola entra nell’aiuola e si ferma all’ombra del basilico. Il passerotto vola sul pesco. L’uomo riprende a scavare. (Ricordo da un racconto di Maya).

 SCHIZZO DI POESIA
 Uno sputo sulla povera pace
 e la carta moneta s’ingrassa
 e più si fa posto sulla terra
 e più muri si costruiscono
 e più muri si distruggono
 e più morti e rovine ci sono
 e più foreste selvagge regnano
 e più il mercato va su e giù
 e più la carta moneta s’ingrassa.
 -Renzo Mazzetti-
 (settembre 2014)



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