WHITMAN WALT
WHITMAN WALT
(RICORDO DA UN RACCONTO DI ARIELLA)
C’era una volta un canto composto dal grande poeta americano Whitman Walt nel 1856 con il titolo “Inno di Libertà per l’Asia, l’Europa, l’Africa, l’America”. Ripubblicato negli anni 1867 e 1871 con il titolo: “A un rivoluzionario vinto d’Europa”, il canto è ricco di accenti attuali nell’anno 1919, accenti attuali nell’anno 2024. “L’Ordine Nuovo” del 12 Luglio 1919: L’abolizione della censura ci permette alfine di dare ai nostri lettori questo canto di rivolta che inizia con le significative prime due strofe: “Coraggio ancora! Mio fratello o sorella mia! / Avanti! Bisogna servire la Libertà qualunque cosa accada”.
-Renzo Mazzetti- (Sabato 24 Febbraio 2024 h.15,37)
A UN RIVOLUZIONARIO VINTO D’EUROPA
I.
Coraggio ancora! Mio fratello o sorella mia!
Avanti! Bisogna servire la Libertà qualunque cosa accada;
Non è nulla ciò che è stato abbattuto da una, due, o da
parecchie cadute,
O dall’indifferenza o dall’ingratitudine del popolo o da una
fede mancata,
O dal potere che mostra le zanne: soldati, cannoni, e leggi
penali.
Rivolta! rivolta! e ancora rivolta!
Quello in cui noi crediamo attende sempre, nascosto in tutte le
terre,
in tutte le isole e gli arcipelaghi del mare;
Quello in cui noi crediamo non invita nessuno, nulla promette,
sta in quiete ed in luce, è reale, è padrone di sé,
non conosce scoraggiamenti,
Attende con pazienza, attende la sua ora.
(Non canti di fedeltà soltanto son questi,
Ma canti di rivolta anche,
Perché io sono il poeta giurato di tutti gli audaci ribelli, per
il mondo intiero,
E chi a me si accompagna, lascia dietro a sé la pace e l’usato
lavoro,
E la vita sua è la posta che ad ogni momento può esser perduta).
II.
Rivolta! e la caduta dei tiranni!
La battaglia infuria con alti e ripetuti allarmi,
con frequenti avanzate e ritorni;
L’infedele trionfa – o crede trionfare,
E prigione, patibolo, corda, manette, collari e ceppi ferrati,
e palle di piombo compiono l’opera loro;
Famosi ed oscuri eroi trapassano ad altre sfere,
Grandi oratori e scrittori sono in esilio – giacciono malati in
terre lontane,
Assopita è la causa – le voci più gagliarde tacciono,
soffocate nel loro proprio sangue,
I giovani chinano a terra le ciglia quando s’incontrano;
- Ma per tutto ciò la Libertà non ha abbandonato il suo posto,
né l’infedele ha preso pieno possesso.
Quando la Libertà lascia il suo posto, essa non è la prima che
se ne va,
né la seconda, né la terza che se ne va,
Essa aspetta che tutti siano partiti – essa è l’ultima.
Quando non più ricordi vivranno di martiri e di eroi,
Quando tutte le vite, quando le anime tutte degli uomini e delle
donne
saranno spente in qualche parte della terra,
Allora soltanto in questa parte della terra la libertà,
l’idea della libertà saranno spente,
E l’infedele avrà pieno possesso.
III.
Coraggio, dunque, rivoluzionario, rivoluzionaria d’Europa!
Fino a che tutto non venga meno, nemmeno tu non devi venir meno.
Io non so per qual fine tu sei,
(neanche di me stesso non so per qual fine io sia, né di alcuna
cosa lo so),
Ma anche vinto lo andrò cercando con ansia,
In disfatta, in povertà, in sfiducia, in prigionia,
- perché
anche queste cose sono grandi.
Rivolta! e una palla per i tiranni!
Pensavamo noi grande la vittoria?
Essa lo è – ma ora mi pare che, quando la forza vien meno,
grande è la disfatta,
E anche la morte e il venir meno sono grandi.
-Whitman Walt-
categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.
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