CREDENZE RELIGIOSE

 

lunedì, 8 agosto 2016

CREDENZE RELIGIOSE

 

 

Gli studi della storia delle religioni, affrontati con metodo scientifico, sono relativamente recenti. In Italia, poi, essi sono appena alla loro prima alba. Al loro sviluppo hanno sempre fatto ostacolo, sino ad oggi, da una parte le preoccupazioni dei teologi, i quali vedono nella religione un fatto rivelato e nella storia delle varie credenze religiose un grado maggiore o minore di allontanamento da questa “rivelazione”, sino all’apparire della religione cristiana. E dall’altra, le prevenzioni di una ideologia astrattamente razionalista, positivista, che tende a scorgere nella religione solo un problema di “ignoranza”, di superstizione, una specie di inganno più o meno coscientemente esercitato dalle varie caste sacerdotali, e sconfina spesso nell’anticlericalismo. La storia delle religioni è invece uno degli aspetti più interessanti, e più istruttivi, sotto cui si presenta la storia della società. E come tale non poteva naturalmente incominciare ad assumere una forma di scienza prima che lo studio della vita sociale, con l’affermarsi dei principi della dottrina marxista, acquistasse esso pure un carattere scientifico. E’ infatti attraverso la religione che gli uomini, incapaci ancora di darsi una spiegazione razionale della natura e della società, hanno sin dagli inizi preso contatto con la realtà che li circonda. La religione “è il riflesso immaginario, nella testa degli uomini, delle forze esterne che dominano la sua vita quotidiana”, ha scritto Engels nel suo Anti-Duhring, invitando la classe operaia a non lasciarsi trascinare dagli intellettuali piccolo-borghesi sul terreno di una vaga e vana lotta antireligiosa. Nella società primitiva sono soprattutto i fenomeni della natura, di cui l’uomo ignora ancora le leggi, che si presentano a lui come delle forze cieche, potenti, ch’egli cerca di influenzare con il rito e che lentamente finisce col personalizzare. “La paura ha creato gli dei”, affermava sin dall’antichità un poeta latino [Lucrezio]. Ma ben presto, col differenziarsi dei mezzi di produzione e con il sorgere delle classi, che dividono gli uomini in schiavi e liberi, in ricchi e poveri, in sfruttati e sfruttatori, accanto alle forze della natura entrano in gioco i nuovi rapporti sociali, che sembrano dominare gli uomini sin dalla nascita con la stessa apparente incomprensibilità e necessità dei fenomeni naturali. La paura e la protesta dell’uomo di fronte alla cieca brutalità dell’oppressione, del dolore, della povertà: ecco le vere radici sociali della religione, studiata nel suo sviluppo storico. La scienza moderna deve dunque guardare alla religione non solo come ad un riflesso, nel campo della ideologia, della grande miseria dell’uomo; ma anche, osservava Marx sin dal 1844, nel suo contributo alla critica della filosofia del diritto di Hegel, come l’espressione di una sua protesta contro questa miseria reale, che non potrà scomparire sino a che l’uomo non avrà trasportato nei suoi rapporti sociali quella stessa razionalità che cerca di applicare nei suoi rapporti con le forze della natura. In altre parole, sino a che non sarà scomparsa la divisione della società in classi.

 

INDOVINA L’ INDOVINELLO:

 

CHI E’ L’AUTORE ??????????????

 

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ARCOBALENO (parte)

 

Dopo la tempesta

 

l’arcobaleno splende

 

nell’aria purificata.

 

Continuano a parlare:

 

Gigli bianchi come lame

 

rose rosse come sangue.

 

-Renzo Mazzetti-

 

Vedi: LA TEORIA DEL VERSO (25 giugno 2016)

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