ARDORE
giovedì, 13 settembre 2012
ARDORE
Parigi respirava! Quelli che durante la marea montante
guardano venire i flutti, che copriranno il loro asilo, sono in una simile
situazione. I primi decreti della Comune furono la soppressione della vendita
degli oggetti del Monte di Pietà, l’abolizione del bilancio dei culti e della
coscrizione. Ci si immaginava, e forse ci si immagina ancora adesso, che la
Chiesa e lo Stato, che col loro malgoverno tanti cadaveri trascinano dietro di
sé, potessero essere separati; è invece e solamente uniti che dovono scomparire.
Poi venne la confisca dei beni di manomorta; furono assegnate pensioni
alimentari per i federati caduti in battaglia, pagabili alla moglie, legittima
o no, ed ai figli, riconosciuti o no. La donna, che, poggiandosi su prove
irrefutabili, avesse chiesto la separazione dal proprio marito, aveva diritto
alla pensione alimentare. Era abolita la procedura abituale, e le parti in
causa avevano diritto all’autodifesa. Divieto di perquisizione senza regolare
mandato. Divieto di accumulare danari, con un maximum di rendita fissato in
6.000 franchi all’anno. Gli onorari dei membri della Comune erano di quindici
franchi al giorno, il che era ben lungi dal toccare il massimo. La Comune
organizzò anche una sezione di tribunale civile a Parigi; l’elezione dei magistrati
e delle giurie. Si pensò subito a mettere in funzione gli stabilimenti
abbandonati dalle società. La Comune proibì le multe nelle fabbriche; abolì il
giuramento politico e professionale; fece appello agli scienziati, agli
inventori, agli artisti. Gli oggetti depositati al Monte di Pietà per meno di
25 lire furono restituiti. Si voleva abolire, come troppo faticoso, il lavoro
di notte dei fornai, ma sia la lunga abitudine, sia che fosse veramente più
pesante il lavoro di giorno, i fornai preferirono continuare come prima.
Ciascuno potendo abbandonarsi, senza ostacoli, alle proprie attività, Parigi
raddoppierà la sua importanza, e la città internazionale d’Europa potrà offrire
alle arti, all’industria, al commercio, allo scambio di ogni sorta, ai visitatori
d’ogni paese, un ordine imperituro, l’ordine dei cittadini, che non potrà
essere rotto da pretesti di pretendenti mostruosi. Addio al vecchio mondo e
alla diplomazia. Gli scienziati si occuparono di tutto, in una pace profonda,
dalla vegetazione anormale d’un bulbo di giacinto agli effetti di una corrente
elettrica. Il chimico Bourbouze, impiegato alla Sorbonne, aveva costruito un
apparecchio elettrico mediante il quale telegrafava senza l’aiuto di fili
conduttori attraverso piccole distanze, e l’Accademia delle scienze l’aveva
autorizzato a fare delle esperienze attraverso i ponti della Senna, essendo
l’acqua miglior conduttore che la terra. L’esperienza riuscì, e l’apparecchio
fu utilizzato al viadotto d’Auteuil per comunicare con un punto di Parigi
investito dalle truppe tedesche. Dappertutto erano aperti corsi, che
secondavano l’ardore di quella gioventù. Si volevano, in un sol momento, arti,
scienza, letteratura, scoperte; la vita bruciava; si aveva fretta di scappare
dal vecchio mondo decrepito. (Meditazione su: I primi giorni della Comune di
Parigi, da: La Comune di Louise Michel).
COMPAGNO!
Oh! P C!
vecchio mio compagno
dolce amico nel combattimento
forse vali-vali più d’un regno
sei la strada della libertà
sei la strada della libertà!
-Renzo Mazzetti-
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