SEBUA
mercoledì, 18 gennaio 2012
SEBUA
Coloro che arrestano i giacobini infrangono il divino comandamento di perdonare le offese e mancano alla carità verso il prossimo. Questo avveniva nel periodo della feroce repressione della Repubblica partenopea e del ritorno al potere delle forze dell’ancien règime, con alla testa il clero cattolico e, in particolare, dei gesuiti, accaniti odiatori di tutto ciò che sapeva di giacobino. Perché non andavano lasciati impuniti coloro che sono assetati del sangue dei sovrani che essi hanno osato chiamare tiranni. Il signore è contro a quelli che fanno male, per sterminare la loro memoria dalla Terra. Il signore regola i suoi giudizi nel fatto dei pubblici peccatori; e noi per zelo di religione confondendo la pubblica vendetta che è comandata con la privata che è proibita, abbandoneremo le tracce dei divini giudizi e seguiteremo le orme della nostra umana morale? Questa appunto è la filosofia, ovvero il carattere vero e proprio del giacobinismo. Angeli ribelli perché hanno abiurata la rivelazione e disprezzano qualunque legittima potenza. Infatti: le riletture dei passi più sanguinari e spietati della Bibbia, dimostra la necessità di punire esemplarmente: ”Se Iddio così trattò quell’empio giacobino che infamava il suo padrone, perché noi useremo la male supposta carità cristiana verso i moderni giacobini che con tutta sfacciataggine vilipendono il nostro signore? Non abbiamo noi forse la facoltà di sterminarli quando egli stesso lo ha espressamente comandato? Se lo stesso Iddio aveva ordinato agli ebrei di sterminare tutti i loro nemici vinti senza alcuna eccezione (donne, bambini, vecchi), temendo che corrompessero i conquistatori con la loro corruzione, è giusto concludere: ”Non siamo noi precisamente nelle circostanze che qui rivela il divino legislatore? Noi che abbiamo veduto nascere il giacobinismo, in Toscana, sappiamo quanto pochi erano sul principio e fino a qual numero sono in breve cresciuti per gli insegnamenti di quei pochi. Dobbiamo dunque o prendere la giusta vendetta di questa abominevole razza di mostri, o soffrire di essere ribelli al principe e al Dio? La ribellione non consiste solamente in far ciò che è vietato, ma anche di omettere ciò che è comandato. (Meditazione sui Quadernetti di notizie storiche Firenze anno 1951).
Commenti
Posta un commento