STRALCIATO
VENERDÌ, 30 APRILE 2010
STRALCIATO
All’attonito Occidente si rivelò un nuovo mondo, quello
dell’antica Grecia, nei manoscritti salvati dalla caduta di Bisanzio, nelle
antiche statue venute alla luce scavando fra le rovine di Roma. Di fronte alle
luminose immagini del Rinascimento scomparvero gli spettri del Medioevo;
l’Italia si elevò a una fioritura artistica senza precedenti, e mai eguagliata,
che sembrò un riflesso dell’antichità classica. In Italia, in Francia, in
Germania, sorse una nuova letteratura, la prima letteratura moderna;
l’Inghilterra e la Spagna attraversarono poco dopo il periodo della loro
letteratura classica. I limiti dell’antico orbis terrarum furono infranti, la
terra fu veramente scoperta allora per la prima volta e furono gettate le basi
per il futuro commercio mondiale e per il passaggio dall’artigianato alla
manifattura, che a sua volta rappresentò il punto di partenza per la grande
industria moderna. La dittatura spirituale della Chiesa fu rotta; i popoli
germanici la respinsero senz’altro nella loro maggioranza e accolsero il
protestantesimo, mentre tra i latini si andava sempre più radicando una serena
libertà di pensiero, proveniente dagli arabi ed alimentata dalla filosofia
greca allora riscoperta, che preparava il materialismo del XVIII secolo. Fu il
più grande rivolgimento progressivo che l’umanità avesse fino allora vissuto:
un periodo che aveva bisogno di giganti e che procreava giganti: giganti per la
forza del pensiero, le passioni, il carattere, per la versatilità e
l’erudizione. Gli uomini che fondarono il moderno dominio della borghesia erano
tutto fuorché limitati in senso borghese. Al contrario, il carattere
avventuroso della loro epoca ha lasciato un’impronta, più o meno forte, su
tutti. Non vi era allora quasi nessun uomo di rilievo che non avesse fatto
grandi viaggi, che non parlasse quattro o cinque lingue, che non brillasse in
parecchie discipline. Leonardo da Vinci non era soltanto un grande pittore, ma
anche un grande matematico, meccanico e ingegnere, alla cui opera devono importanti
scoperte i più diversi rami della fisica. Albrecht Durer era pittore, incisore,
scultore, architetto, e ideatore, inoltre, di un sistema di fortificazione, il
quale contiene già parecchie idee che saranno riprese molto più tardi dal
Montalembert e dalla moderna arte militare tedesca, Machiavelli era uomo
politico, storiografo, poeta, e insieme il primo scrittore di cose militari
degno di nota nell’epoca moderna. Lutero non spazzò soltanto la stalla d’Augia
della Chiesa, ma anche quella della lingua tedesca; creò la prosa tedesca
moderna, fece sia il testo che la melodia di quel corale (Una salda fortezza è
il nostro Dio), pieno di certezza nella vittoria, che divenne la Marsigliese
del XVI secolo. Gli eroi di quell’epoca non erano ancora sotto la schiavitù
della divisione del lavoro, che ha reso così limitati ed unilaterali tanti dei
loro successori. Ma la loro caratteristica vera e propria sta nel fatto che
vivevano e operavano, quasi tutti, in mezzo agli avvenimenti del tempo, alle
lotte pratiche: prendevano posizione e combattevano anche essi, chi con la
parola e con gli scritti, chi con la spada, parecchi con ambedue. Veniva da ciò
quella pienezza e quella forza di carattere, che li faceva uomini completi. Gli
eruditi di biblioteca sono delle eccezioni: o gente di secondo o terzo rango, o
filistei prudenti che non volevano scottarsi le dita con il fuoco. Anche la
ricerca scientifica si muoveva allora in mezzo alla rivoluzione generale ed era
essa stessa del tutto rivoluzionaria: doveva lottare per conquistare lo stesso
diritto alla esistenza. Essa diede i suoi martiri, che furono al fianco dei
grandi italiani fondatori della filosofia moderna, sul rogo e nelle carceri
dell’Inquisizione. Ed è caratteristico il fatto che i protestanti superarono i
cattolici nella persecuzione della libera ricerca scientifica. -Engels- brano
stralciato da dialettica della natura.
NON POSSUMUS
Voi dite, Santità, che non potete
governar colla legge e col Vangelo;
dite che non potete e non volete
lasciar la terra in terra e il cielo in cielo!
San Pietro non avea che la sua rete:
voi ci tosate fino al terzo pelo.
E se un bel dì noi tutti quanti siamo
vi dicessimo a voi che non possiamo?
No, non possiamo e non vogliam per nulla
veder la patria soffocata un culla.
No, non vogliamo, per servire a voi,
tornar gregge di pecore e di buoi.
-Francesco Dall’Ongaro,1860-
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