SYLLABUS

 

mercoledì, 24 marzo 2010

SYLLABUS

Durante il Risorgimento la reazione anti-progressista e, in Italia, anti-patriottica, era sostenuta ed ispirata dalla Chiesa Cattolica. Si può affermare, senza paura di sbagliare, che il Vaticano era il centro dal quale partivano tutte le macchinazioni e tutti gli intrighi contro la libertà e l’indipendenza dei popoli. I sacerdoti patrioti, in Italia furono numerosi e spietatamente perseguitati dalle autorità ecclesiastiche. Quando in Francia accennò a formarsi un movimento cattolico-liberale il papato gli si scagliò contro e lo represse. I Gesuiti dominavano completamente la Curia romana e costituivano nel contempo l’elemento dirigente dei partiti reazionari, che in Francia, Austria e Germania erano chiamati ultramontani, cioè dipendenti da un’autorità al di là delle Alpi, il Pontefice di Roma. Durante il periodo 1859-1860, la seconda guerra di liberazione d’Italia ed in particolar modo la spedizione dei Mille diedero un fortissimo colpo all’edificio reazionario e dimostrarono che i popoli non obbedivano più alle ingiunzioni della Chiesa. Perciò i cattolici-liberali pensarono che era tempo che il papato cambiasse strada e assumesse un atteggiamento più aderente alle idee democratiche. Essi convocarono, nel 1863, il primo Congresso Cattolico di Malines durante il quale si videro bene quali erano i loro scopi: fare, cioè, qualche concessione di carattere formale, per poter meglio ostacolare e combattere la marcia del progresso sociale. Il conte di Montalembert, che era l’esponente dei cattolici-liberali, disse infatti che la Democrazia è incompatibile con la libertà, perché ha per base l’invidia sotto il nome d’eguaglianza. Per lui, insomma, la volontà dei lavoratori di conquistare migliori condizioni di vita ( In quei tempi lavoravano 14-15 ore al giorno e guadagnavano tanto da poter comprare un chilo di pane ) non era altro che invidia e la libertà che la Chiesa avrebbe dovuto difendere doveva essere la libertà dei ricchi di guadagnare il più possibile. Eppure il papato trovava che il Montalembert e i suoi amici erano troppo progressisti.

 

L’ideale dei Gesuiti era un mondo medioevale nel quale il papa comandasse, tutti gli altri obbedissero e dove regnasse una rigida gerarchia ( sovrani, principi, nobili ) dipendente dalla Corte romana. Il popolo, a sua volta, doveva lavorare soffrire e tacere. Per condannare ancora una volta il movimento patriottico e democratico, per frenare i cattolici-liberali, per riaffermare il proprio dominio spirituale e temporale, Pio IX emise, perciò, l’8 dicembre 1864, l’enciclica Quanta cura alla quale era unito un elenco Syllabus ( Sillabo ) di ottanta proposizioni condannate come eretiche. L’enciclica dice ch’è attribuzione del pontefice preservare i fedeli dalle eresie e dagli errori; il principale errore è che la libertà di coscienza e di culto sia un diritto dell’uomo. La libertà completa di manifestare le proprie opinioni è una libertà di perdizione, perché se si permette agli uomini di discutere, non mancherà gente che oserà resistere alla verità proclamata dalla Chiesa. Il Sillabo raggruppa gli errori nel seguente ordine: 1°) Panteismo, naturalismo e razionalismo; 2°) Razionalismo moderato; 3°) Indefferentismo; 4°) Socialismo, comunismo e cattolicesimo-liberale; 5°) Errori sulla Chiesa e i suoi diritti ( la Chiesa deve comandare ); 6°) Errori sulla società civile ( la società deve dipendere dalla Chiesa; 7°) Errori sulla morale naturale e cristiana; 8°) Errori sul matrimonio cristiano ( contro il matrimonio civile e il divorzio ); 9°) Errori sul potere temporale del papa ( naturalmente intangibile ); 10°) Errori sul liberalismo moderno. Come di vede il Sillabo era il trionfo dei Gesuiti, cioè della reazione aperta e dichiarata, contro la tattica ipocrita dei cattolici-liberali, che allora furono considerati eretici. Questa politica culminò con la proclamazione del dogma dell’infallibilità papale e continuò fino al 1891, quando dinanzi al fallimento completo di questa politica e al discredito nel quale era caduto il papato, si credette bene di cambiar rotta e si fece finta di accettare quelle dottrine, come il cattolicesimo-liberale, prima considerate eretiche, per imbrogliare meglio le classi lavoratrici. Infatti la bolla Quanta cura e il Sillabo trovarono ostilità anche nei ceti borghesi e nei loro governi.

 

 

 

MISERIA

 

Povere bimbe con le vesti a brani,

 

Curve su l’ago in abituri infetti,

 

Madri che al seno con le scarse mani

 

Vi stringete i morenti pargoletti,

 

Tristi fanciulli per le vie costretti

 

Il tozzo immondo a disputar coi cani,

 

Vecchi che brancolate oggi sorretti

 

Edmondo De Amicis

 

Dalla speranza di morir domani,

 

Misera gente che la morte oblia,

 

Martoriati scheletri viventi

 

Per cui tutta la vita è un’agonia.

 

Quante volte nell’intimo core,

 

Al mio stato pensando e ai vostri stenti,

 

Mi par d’esser un ladro e un impostore.

 

-Edmondo De Amicis-

 

 

 

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